Dopo una settimana come quella appena passata, è difficile tornare a scrivere di sport. Spero di ritrovare un po’ di spinta con il tempo, perché come tutti voi ho in mente quel pilone e tutte le persone che si è portato via. Un ponte che io stesso ho percorso quella mattina del 14 agosto.
Ricomincio dagli Europei Under 16 maschili che si sono disputati in Serbia. Purtroppo non vi siete persi molto a livello di risultati (e so che comunque chi è “in palla” sulle giovanili ha seguito per suo conto, per fortuna ci sono tutte le dirette streaming), perché la nostra nazionale con i due liguri Matteo Bogliardi e Abramo Pené ha chiuso con un poco soddisfacente dodicesimo posto!
Speravamo un po’ di più dal team, e anche se possiamo consolarci un po’ con le discrete prestazioni dei due alfieri, dovremo purtroppo aspettare almeno l’anno prossimo, se non quello successivo, per vedere se quest’annata in prospettiva riuscirà a dare quello che tanti si attendevano.
Che non sarebbe stato un europeo agevole si era visto sin dal girone D. Nell’esordio con la Francia campione in carica i nostri (Grant 19, Penè 10; Bogliardi 4) avevano subito incassato una sconfitta netta, un quasi trentello di scarto causato soprattutto dalla seconda deficitaria parte di gara. Non molto meglio era andata nella seconda partita, contro l’Estonia, in cui gli azzurrini (Grant 19, Spagnolo 15; Bogliardi 0, Penè 10) avevano incassato un pesante divario stavolta nei primi 3 tempini iniziali, poi un po’ mitigato dall’ultima frazione. Con 0 vittorie, restava la Georgia da affrontare per evitare l’ultimo posto del raggruppamento: per fortuna contro gli ex-sovietici dopo le prime titubanze le truppe azzurre (Procida 28, Grant 14; Bogliardi 8, Penè 12) hanno dilagato e conquistato un utile referto rosa. Infatti in virtù della classifica ci spettava la seconda del gruppo C per l’ottavo di finale, invece della prima, quindi Croazia per noi e Turchia per i georgiani.
Il fatto è che la Croazia ha poi vinto l’Europeo e la Turchia è stata terza, per cui c’era di fatto da scegliere tra padella e brace. Decidete voi, fatto sta che con i croati è arrivata un’altra sconfitta come quella patita con la Francia, con gli avversari che sono andati via in progressione, mentre i nostri (Grant 16, Tintori 12; Bogliardi, Spagnolo 7, Penè 6, Procida 2, Arnaldo, ) provavano a contenere i danni. L’ottavo in questa formula è lo spartiacque tra nobili e plebei, e per non si è aperta la botola e l’Italia ha proseguito nel tabellone basso. Qui sotto potete rivedere la gara.
Per fortuna il quarto di finale, partita critica perché serviva quantomeno ad evitare il rischio retrocessione (le ultime 3 sono scese in Division B), ci ha messo davanti una più malleabile Olanda, ok, i Paesi Bassi, e i ragazzi di Bocchino (Grant 32, Bartoli 12; Bogliardi 3, Penè 9) hanno praticamente chiuso in 2 frazioni il discorso salvezza e portato a casa la gara.
Nel tabellone per i posti da 9° a 12° restavano da giocare semifinale e finale. Si sperava in una chiusura di manifestazione positiva, ma gli azzurri (Procida 18, Grant 16; Bogliardi 4, Penè 13), poco consistenti, hanno ceduto di fronte alla Germania (ultima del gruppo C, poi sconfitta dalla Francia, vincitrice nei quarti in volata con la Slovenia e infine nona battendo Israele), dando la chances ai tedeschi di aprire un gap decisivo nella terza frazione
Niente fortuna neanche nell’epilogo, in cui i nostri (Grant e Spagnolo 19; Bogliardi 4, Penè 14), nell’occasione listati a lutto per le vittime del nostro viadotto, hanno lasciato nuovamente strada all’Estonia, che ha vinto in rimonta, costringendoci ad accettare un dodicesimo posto che ci fa masticare un po’ amaro. Ma quando finisci l’europeo con due sole vittorie, ottenute contro la quindicesima (Paesi Bassi) e la sedicesima (Georgia), non puoi certo avere di più.
Questa Under 16 maschile ha chiuso qui l’estate giovanile maschile, che non è stata certo brillante come la scorsa: Under 20 ottava, Under 18 decima, Under 16 dodicesima, con il corollario di non aver ottenuto qualificazioni ai Mondiali. In attesa di vedere cosa faranno gli Under 14 al BAM (che non è un europeo, ça va sans dire) sicuramente quest’anno molto meglio le ragazze. Peccato; noi possiamo come dicevo solo gioire, moderatamente, per le prestazioni dei ragazzi di origine ligure.
In questo caso Matteo Bogliardi (3.3 punti con top di 8 con la Georgia, e 1.6 rimbalzi di cui 4 con la finale con l’Estonia, in poco più di 14′ a gara) e Abramo Penè (10.6 punti, con un top di 14 in finale con l’Estonia, 7.1 rimbalzi di cui 10 con la Francia, e 2.0 assist in circa 31′ a partita) ci hanno ben rappresentato. Bene, dai, e speriamo che la loro avventura azzurra prosegua nella categoria Under 18.
Da italiani, rimarchevole la vittoria nella classifica dei marcatori di Sasha Grant, che non a caso aveva già giocato l’europeo Under 18, primo con 19.3 punti di media e i 32 contro la Georgia. Speriamo sia un prospetto importante anche per le prossime annate, ce ne sono ancora tante davanti e l’intero gruppo può crescere; anzi, deve.